Vasco Rossi fa registrare un nuovo record mondiale: per la prima volta staccati 220.000 (duecentoventimila) biglietti per un concerto. Dopo i primi duecentomila, bruciat in mezza giornata, ecco la nuova tranche di biglietti che va a sfondare ogni precedente record.

Per i fan di Vasco quello del primo luglio è l’evento degli eventi. La summa del vaschismo che tocca l’apice proprio nella sua Modena, già cantata in Colpa d’Alfredo.

Molti storceranno il naso, chiaro. Le critiche al Blasco ed alla sua combriccola sono cosa nota e da tempo ormai il leitmotiv è sempre lo stesso:

Vasco è morto!

In realtà Vasco è vivo e vegeto, carico come una molla, e quello che succederà al Vasco Modena Park entrerà direttamente negli annali.

Un concerto che dovrebbe (ma il condizionale è ancora d’obbligo) ripercorrere le tappe fondamentali della sua ultratrentennale carriera. Ruote panoramiche, area svago ed una città pronta ad ospitare la marea di vaschisti pronti per il live definitivo; quello che si aspettavano tutti da almeno un decennio.

Per la gioia dei seguaci di vecchia data e per soddisfare le esigenze di chi lo ritiene ormai una mummia da sarcofago dovrebbero essere eseguite, in particolare, le canzoni degli album più risalenti nel tempo, quelle, cioè, che hanno dato il via alla sua carriera leggendaria. Per chi, invece, proprio non riesce a mandar giù questo rospo, si consiglia vivamente di barricarsi in casa e tagliare i cavi della linea internet, perché verrà certamente superato il boiling point personale.

Per l’occasione ho preparato una playlist con quelle che ritengo essere le più significative canzoni della sua carriera, o più semplicemente l’abc dal quale partire per studiare il fenomeno Vasco Rossi:

E per chi non avesse avuto modo di accaparrarsi il tagliando, ebbene, si potrà seguire il concerto anche da casa propria (o forse da qualche piazza). Tutto è ancora in divenire.

Seguiranno aggiornamenti.