Da un’indiscrezione del Financial Times, riportata con una certa dose di allarmismo anche dalla stampa nazionale, gli utenti premium di Spotify potrebbero godere di un trattamento privilegiato, non solo in termini di interruzioni pubblicitarie.

Pare, infatti, che dal prossimo aggiornamento le nuove uscite pubblicate sul portale di streaming saranno disponibili solo per gli abbonati, mentre i proletari dovranno accontentarsi di vecchie release e voci pre-registrate che ricordano ogni 3 brani quanto sia bello e conveniente abbonarsi.

La novità fa parte del nuovo progetto di rinegoziazione degli accordi contrattuali, prossimi alla scadenza, stipulati con le major Universal, Warner e Sony, anche in vista dell’imminente quotazione sul mercato azionario, che non permette l’ingresso – in un mondo normale – alle società poco solide. Il 2015 si è chiuso, infatti, con notevoli perdite, nonostante i buoni ricavi che la compagine svedese riesce comunque ad incassare.

Tutto ciò non placherà certamente la sete di pirateria, perennemente soddisfatta per quella o quell’altra via, ma all’orizzonte si intravedono i primi nuvoloni per chi non si decide a sborsare mensilmente il prezzo di due gin tonic di pessima fattura, elargito senza ripensamento alcuno.