13263701_1166308316747080_1766688836851269792_n

Se i festival musicali nel nordest facessero una gara e fossi costretto a puntare su un vincitore, i miei soldi andrebbero sicuramente sul Sexto ‘Nplugged. I motivi sono molteplici: dalla direzione artistica alla sua atmosfera raccolta, dalla location all’organizzazione, fino ad arrivare all’immaginario anche estetico che ogni anno ruota attorno alla manifestazione.

Sexto ‘Nplugged è legato a doppio filo al paesello che lo ospita, Sesto al Reghena in provincia di Pordenone. Una provincia da sempre legatissima alla musica, e che tra i vari Fiera della Musica, Soundpark, MIV Festival e compagnia bella ha portato in Friuli Venezia Giulia nomi che altrimenti potremmo sognare solo nei cartelloni delle rassegne nazionali (o dei festival europei).

Pensate che nel 2006, anno della prima edizione, Sexto portava sul palco di Piazza Castello il genio di Michael Nyman, uno dei compositori più importanti del cinema. Una delle caratteristiche principali è quella di riuscire ad arrivare prima degli altri, prima che una band esploda definitivamente, dando spesso l’opportunità di assistere a concerti di artisti incredibili in contesti decisamente intimi e raccolti: è il caso, negli anni, di Antony & The Johnsons, Agnes Obel, Anna Calvi, Perfume Genius, Soap & Skin, Apparat, Local Natives e The War On Drugs.

E quest’anno? Beh, quest’anno il calendario è ricco come al solito:

Il trailer dell’edizione 2016, realizzato da UOLLI.

Se Glen Hansard e Kings Of Convenience rappresentano due garanzie, i Lumineers sono il nome nuovo a livello di folk e cantautorato, mentre la serata RY X e Josh T. Pearson sembrerebbe la più rischiosa sulla carta, ma anche quella capace di regalare maggiori emozioni. La combo Daughter e Public Service Broadcasting non servirebbe nemmeno commentarla: i primi sono tra le band indipendenti più importanti al momento, mentre il post-rock dei secondi farebbe gasare persino i sassi.

Ah, e poi c’è Piazza Castello:

sesto_al_reghena

Quando il luogo determina la musica. Anche per questo è difficile immaginare che la macchina organizzativa di Sexto ‘Nplugged possa decidere di cambiare location in futuro. Anzi, come successo in altri piccoli borghi italiani (basti pensare a Vasto), l’augurio è quello di vedere Sexto ‘Nplugged diventare sempre più importante e, perché no, riuscire a portare artisti di calibro sempre maggiore. Qualche nome che vedremmo bene su quel palco? Bon Iver, James Blake, The National, ma pure Brian Eno, John Carpenter, Slowdive, PJ Harvey e The Last Shadow Puppets.

Non rimane che sognare, e continuare a supportare realtà simili. Sexto 2016 parte stasera con Glen Hansard, e chiuderà con Daughter e Public Service Broadcasting il 9 agosto. Nel mezzo un luglio pieno di musica di qualità in una location suggestiva. A volte basta davvero poco per fare molto.