Liam, facce passerotto non andare via.

È sempre più vicina la 68ª edizione del Festival della canzone italiana, il Sanremo di Claudio Baglioni.

Come ogni anno, guizzano senza sosta rivelazioni, anticipazioni e pareri di ogni genere: sul direttore artistico, sui concorrenti, sulle modalità della gara e sugli ospiti che calcheranno il più chiacchierato palco della musica italiana.

Tra la lista degli invitati specialissimi, i cosiddetti super ospiti, pare che siano confermati i nomi di Sting e Laura Pausini, due habitué ormai della tv italiana e specialmente della rete ammiraglia della Rai – Sting per esempio è passato qualche tempo fa per il programma di Roberto Bolle, mentre Laura Pausini a Sanremo ci è proprio nata.

Ma oltre a questi due nomi, ce n’è un altro, meno rodato e senza dubbio meno adatto ad una kermesse come quella sanremese: stiamo parlando di Liam Gallagher.

Il frontman di Manchester, che nel 2017 ha esordito da solista con l’album As You Were, passerà dunque per l’Italia, in attesa dei live che lo vedranno protagonista in estate.

O almeno si spera, visto che l’unica data italiana l’anno scorso fu annullata a causa del maltempo che colpì Treviso, sede dell’Home Festival, di cui Liam era nome di punta.

Sarà interessante sicuramente vedere quanto cozzerà il comportamento del minore dei Gallagher in un ambiente ingessato e mummificato come quello del Festival di Sanremo. Sarà interessante vederlo al fianco di Claudio Baglioni e sarà interessante vedere come asseconderà l’obbligo autarchico del direttore artistico di omaggiare l’Italia, perché – dice – Sanremo non è una passerella per personaggi estranei alla gara e alla musica italiana.

Sarà, alla fine, interessante notare come le canute prime file reagiranno al rock’n’roll di Liam a suon di sbadigli e espressioni che di solito, le persone normali, riservano per vedere il discorso di Mattarella di fine anno.

Sperando che almeno stavolta non ti chiameranno “Laiam“, buona fortuna, Liam.