Spesso la musica TECHNO balza alle cronache per episodi negativi (che riguardano morti nelle discoteche o in qualche rave illegale), e raramente se ne scrive sui giornali o se ne parla in tv in maniera positiva (almeno in Italia), liquidata nella maggior parte dei casi come musica per drogati o, peggio ancora, come rumore, non musica vera e propria.

Oggi siamo contenti di poter dare anche noi una bella notizia su questo genere musicale fin troppo bistrattato: la techno è stata riconosciuta proprio in questi giorni come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dalla città di Zurigo.

Queste le parole di Walter Leimgruber, professore di studi culturali all’universita di Basilea e membro del comitato di persuasione:

The development of techno culture in Zürich, with the Street Parade and a very distinctive club scene, lends Zürich a young, open, hedonistic and international reputation.

Il patrimonio immateriale è stato creato nel 2003 dall’Unesco a salvaguardia di tutto ciò che non è materializzato sotto forma di monumento o luogo naturale, fa piacere quindi che tra le 35 proposte aggiunte alla propria lista ci sia anche la musica techno.