Del concerto degli Alt-J al Bronson di Ravenna vi abbiamo già raccontato.

C’è stato dell’altro quella sera: prima del live abbiamo passato una mezz’oretta con la best new band di questo 2k12, mezz’oretta fatta di domande e risposte, di sorrisi e confidenze. Il backstage era pieno di mini bottiglie di gin, birre, una bottiglia di Oban, qualche litro di acqua e tanta roba da mangiare. Niente era stato ancora consumato.

Ecco a voi l’intervista di Deer Waves agli Alt-J.

DW – Ciao ragazzi, voi siete gli Alt-J, ma c’è ancora qualcuno a cui questo nome non dice nulla. Chi sono gli Alt-J?

ALT-J – Gli Alt-J sono 4 amici che hanno fatto l’Università insieme, e che mai si sarebbero aspettati tutto ciò che gli è successo negli ultimi tempi.

DW – Avete subito pensato ad Alt-J o avete pensato anche a qualche altro nome?

ALT-J – In realtà avevamo altre idee: all’inizio eravamo i Daljit Dhaliwal, poi abbiamo cambiato il nome in Films, e ci piaceva parecchio, ma abbiamo dovuto cambiare anche questo perché c’era una band americana che già si chiamava The Films. Avevamo poco tempo per scegliere un altro nome, ed Alt-J è stato quello su cui tutti eravamo subito d’accordo, anche per la combinazione che sulla tastiera del computer dava il ∆.

DW – Dovete sapere però che in Italia la combinazione Alt + J non fa uscire fuori un triangolo.

ALT-J – Ah sì? E come lo fate il ∆?

DW – Quello vien fuori con Alt + H.

ALT-J – E allora cosa succede se cliccate Alt + J?

DW – ª.

ALT-J – Ok, questo ha poco senso (ridono, ndr.).

DW – Voi vi siete formati nel 2007, e il vostro primo album è uscito nel 2012? Come mai ci avete messo tanto?

ALT-J – Abbiamo sentito che molti hanno avuto da dire a riguardo. Il fatto è che noi volevamo finire i nostri studi intanto. Ci siamo presi il nostro tempo, abbiamo scritto le canzoni anche divertendoci, ma cercando di finire l’università. Appena laureati abbiamo preso la cosa più sul serio.

DW – Cos’è che avete studiato? Arte?

ALT-J – Sì tre di noi (Thom, Gus e Joe, ndr.) hanno studiato Arte e uno (Gwil, ndr.) ha studiato Inglese.

DW – La critica vi ha nominati pionieri di un nuovo genere, definito folk-step. Cos’è?

ALT-J – Il folk-step non è qualcosa con cui noi siamo nati, è un qualcosa che è nato da parole di altri. Sembra piacere a tutti come “etichetta”, ma a noi non piace così tanto. Non è qualcosa di intenzionale, scriviamo solo musica che ci pare diventare interessante, visto che ognuno di noi viene da un background musicale differente, ciò che viene fuori è una combinazione di ciò che noi 4 abbiamo in mente.

DW – Un pomeriggio ero a Londra che aspettavo la metro e leggevo NME. C’era un’intervista ai Two Door Cinema Club, nella quale Alex Trimble (il frontman) vi ha definito la migliore band recente, aggiungendo che molte band seguiranno ciò che voi avete iniziato.

ALT-J – Questo è interessante, ma non saprei identificare una band che prova ad avere un sound come il nostro. Se in una di quelle band di cui parlava Alex non c’è un cantante con la voce Joe, già non potrebbero avere un suono simile al nostro. La voce di Joe è l’elemento più coerente di tutti i nostri pezzi ed è l’unica costante nella nostra musica.

DW – Cos’è che più ha influenzato la vostra musica?

ALT-J – Scrivendo la nostra musica non abbiamo quasi mai espresso le nostre influenze, è davvero raro. Più che fare leva sulle influenze abbiamo composto impostando il tutto su ciò che ognuno riusciva a fare col proprio strumento, e da questo siamo rimasti molto sorpresi. Abbiamo lavorato duro con le risorse limitate che avevamo, pochi strumenti e anche di merda, abbiamo dovuto trovare un modo per fare tutto al meglio.

DW – Il vostro grande successo, testimoniato dal Mercury Prize vinto da poco, come lo gestite ad un’età così giovane?

ALT-J – Ma sai, credo che tante siano le band diventate famose molto giovani. Prendi gli Arctic Monkeys, loro ebbero un successo impressionante ancora più giovani di noi. Magari siamo quasi vecchi rispetto a tanti altri. Poi noi siamo un pochino isolati rispetto al successo che ci circonda, visto che siamo in tour da molto. I feedback li abbiamo dai nostri live, vedendo tanta gente che viene ad assistere ai nostri concerti.

DW – Riguardo il Mercury, c’erano in nomination con voi altre band, dal nome importante, come Django Django e Maccabees. I Maccabees hanno anche perso il Mercury della nomination e sembravano tristi a quanto abbiamo letto sul loro twitter. Avete un messaggio di solidarietà per loro?

ALT-J – A me (Gus, ndr.) i Maccabees piacciono molto, soprattutto Given To The Wild, il loro ultimo album. Il Mercury non è però un qualcosa di decisivo per una band. I Radiohead non ne hanno mai vinto uno, manco i Beatles a quanto pare, qualche band lo vince, molte grandi band non l’hanno mai vinto, quindi non è niente di così decisivo.

DW – Che piani avete per il futuro?

ALT-J – Per il momento è difficile dirlo, di sicuro saremo in tour per molto ancora, fino al prossimo settembre. Poi rientreremo in studio e cominceremo a capire cosa fare, e a lavorare a cose nuove, è così che lavoriamo, senza prestabilire nulla ma vedendo ciò che succede.

DW – An Awesome Wave è stato un album incredibile. La parte strumentale è fantastica, così come i testi. Da dove avete preso ispirazione per i testi? Sappiamo che ci sono citazioni di film, come in Matilda nella quale è chiaro il riferimento al film Léon di Luc Besson.

ALT-J – Niente è off limits per noi riguardo i testi delle nostre canzoni (o almeno per Joe, che li scrive). Tantissime canzoni si riferiscono a cose “normali” o ormai banali: ragazze, crepacuore. Noi cerchiamo di costruire qualcosa di più interessante, di più profondo, anche utilizzando riferimenti letterali o cinematografici. Si possono scrivere testi riguardo la rottura tra due amanti ma a nostro modo di vedere è più interessante farlo non parlandone in modo diretto, ma riferendosi ad essa in un modo diverso.

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DW – Il prossimo anno sarete nella line-up di tutti i più grandi festival del mondo, ma fino ad ora quale è stato il live più emozionante per voi?

ALT-J – È davvero difficile rispondere a questa domanda. Abbiamo partecipato a festival incredibili quest’estate, anche in Italia all’Ypsigrock è stato incredibile, siamo stati davvero bene. È bello quando vai in un altro continente e vedi tanta gente che è lì per te e davvero non è una cosa che ti aspetti. In Italia è stato lo stesso, non sapevamo di piacere a tanti.

DW – Ho avuto l’occasione di vedere vostri live precedentemente. Ho avuto la sensazione che eravate davvero increduli del vostro successo e ho notato questo dalle pause tra una canzone e l’altra. Una pioggia di applausi e voi che sembravate quasi imbarazzati, non ci credevate, vi guardavate l’un l’altro ed eravate davvero felici di tutto ciò.

ALT-J – Wow, è stato proprio così, davvero incredibile per noi.

DW – Quali sono le vostre band preferite?

ALT-J – A tutti noi piacciono tanto i Radiohead, i Metronomy, Pj Harvey.

DW – Siete spesso accostati ai Radiohead, che ne pensate di questo?

ALT-J – Sentiamo questa cosa spesso, anche chi scommetteva su di noi per il Mercury diceva che eravamo i nuovi Radiohead. Questo è offensivo per loro, che sono ancora una band.

DW – Se poteste scegliere di aprire il concerto di qualcuno, che nome mi fareste?

ALT-J Bon Iver.

DW – È il compleanno del vostro miglior amico, o della vostra fidanzata, che album gli/le regalereste?

ALT-J – Poco fa a me (Gus,ndr.) è capitato di regalare un album a mia madre per il suo compleanno, ed era un album degli WHY?, mi piacciono tanto.

DW – Qual è la cosa più buona che avete mangiato in Italia?

ALT-J – Oh sappiamo con certezza cos’è: quel cono di riso, come si chiama… ARANCINO. In Sicilia è stato tutto bellissimo comunque, il promoter ci ha portato in giro per la cittadina a bordo di questa jeep guidando per le stradine in modo sfrenato e continuando a suonare il clacson, è stato super divertente. In UK non avremmo mai potuto fare una cosa del genere. Dopo lo show Joe era ubriaco, senza telefono e senza portafogli, e perseguitava una ragazza. L’abbiamo perso, la mattina dopo lo stavamo aspettando in albergo ma non è arrivato, quindi siamo partiti senza di lui.

DW – Pronti per lo show, fate un saluto ai vostri fan italiani.

ALT-J – Sappiamo che gli album qui costano molto, scaricate An Awesome Wave da iTunes. E seguite Deer Waves. A presto!