Tempo fa eravamo ad Oslo e, come già abbiamo avuto modo di raccontare, abbiamo assistito ad un live maestoso di Perfume Genius che ha scatenato su buona parte del pubblico un pianto incontenibile, come se sul palco andasse in scena l’atto finale di una tragedia greca. Gli altri, invece, come Ulisse si sono dovuti incatenare per non finire anche loro rapiti da questo artista immenso.

Mentre ce ne stavamo in prima fila, con la bocca semiaperta e l’espressione di chi tenta di carpire ogni singolo dettaglio di questa performance, un pensiero mi è balenato in testa. Un pensiero talmente stupido che mi sono per un attimo vergognato di quello che certe volte mi circola nel cervello:

Se viene in Italia lo insultano

Questo pensiero ho dovuto rimuoverlo subito, perché mi sono sentito un ignorantone. Uno di quei trogloditi che tengono le posate come una vanga, mentre inveiscono contro il TG e che vivono sommersi di pregiudizi. E me ne vergogno come un nazista ancora oggi. “Ma che cazzo stai dicendo, figurati se…”.

Ebbene, non si sa per quale motivo, ma ogni volta che si pronuncia (o si immagina) l’espressione “figurati se”, ecco che le divinità del cielo scagliano lampi e tuoni contro la tua vita. E infatti pare che così sia stato.

La voce che sta circolando in queste ore ci racconta dell’ennesimo episodio a sfondo omofobico promosso dalla brigata anti-omosessuali il cui avanposto, invece di arretrare al progredire delle società, rimane stabile come 50 anni fa. Non si sa quanti e quali siano i protagonisti di questa vicenda, ma certamente sono quelli la cui evoluzione si è fermata qualche passo prima.

Pare che, infatti, alcuni abbiano gridato frocio e “faggot” proprio durante l’esibizione di Mike Hadreas al TOdays Festival di Torino. Perfume Genius dovrebbe pure aver sentito e dato segni di insofferenza, cionostante ha continuato con la sua incredibile esibizione, che riesce a rendere il mondo un posto migliore, a differenza delle flatulenze di alcuni.

Non è la prima volta e questo è solo uno dei molteplici episodi cui assistiamo quotidianamente. Al bar, al ristorante, a scuola, in ufficio. Ma fa specie che ciò accada proprio durante un concerto e contro l’artista stesso. Questo purtroppo è il paese in cui viviamo. E la cosa diventa ancora più triste se si pensa che pagano per farlo.

Acquistano un biglietto, spendono i soldi della benzina o dei treni e si accalcano tra la folla. Spintoni e sudore. Denaro contante per le birrette e qualche spicciolo per quello 0,8 che fa straparlare e cagare. Per alcuni di questi diventa, poi, difficile distinguere l’una e l’altra azione.

E questa è la sintesi di quello che sono.

(Se ciò non fosse già chiaro) eccovi servita la prova scientifica della merda che tengono nel cervello.