I Talking Heads, sono uno  di quei gruppi che fa parte di tutta quella serie di artisti per cui le mamme strabuzzano gli occhi quando ne parliamo:

Ma tu che cosa ne sai, quella è roba della mia generazione.

Effettivamente è così, perché quando i Talking Heads si sono sciolti molti di noi avevano appena imparato a stare in piedi. Non importa, sono storia, ce li siamo portati dietro fino ad oggi e se sognate una loro reunion David Byrne ha appena distrutto il vostro sogno rendendolo ufficialmente un’utopia, come già temevamo.

David ha recentemente dichiarato in un’intervista al The Creative Indipendent che rimettere in piedi la band non va a braccetto con quelli che sono i suoi piani, la sua ricerca musicale e la sua voglia d’indipendenza:

Una reunion dei Talking Heads potrebbe essere un successo incredibile per una generazione o forse molte più generazioni […] Mi farebbe fare un sacco di soldi e attirerebbe tanta attenzione su di me, ma farei un passo indietro […] Per questo motivo mi sento come se dovessi sacrificare qualcosa, non mi interessano la fama e i soldi, voglio fare qualcosa di più, alla fine non si può avere tutto.

Saggezza? Follia? Primadonna? Qualsiasi cosa sia dobbiamo accettare quello che dicono le nostre mamme e andare avanti, i Talking Heads sono arte antica e di altri tempi.

Tra le recenti attività creative di Byrne troviamo Contemporary Color un progetto sui colori che caratterizzano le composizioni di alcuni musicisti, Neurosoceity una performance di teatro immersivo sulle neuroscienze e un musical su Giovanna D’Arco.

Psycho Byrne.