Come tutti gli intenditori sanno, collezionare vinili è una passione costosa. Data per assodata la riscoperta del vecchio formato musicale anche nel mainstream (persino nelle catene di supermarket), questa nuova moda ha fatto sì che i prezzi delle nuove uscite in vinile aumentassero progressivamente, seguendo la semplice regola del mercato: domanda/offerta.

Ad oggi, il prezzo medio di un vinile in un mercato come quello italiano può variare dai 20 ai 35 €. La nuova ondata di popolarità ha dato anche una ghiotta occasione a vecchi negozi di dischi di far lievitare ulteriormente i loro prezzi, vedendo ricche opportunità di guadagno.

C’è un però: una nuova tecnica di produzione di vinili, infatti, progettata dalla società di produzione olandese Sycomen, non solo aumenterebbe l’efficienza della produzione, ma potrebbe anche tagliare i costi del prodotto finito (fonte The Vinyl Factory).

Il processo utilizzato nella produzione di vinili vede il vapore come protagonista, usato per riscaldare il disco in PVC, che viene successivamente pressato da due larghe timbratrici per “creare” il vinile in senso biblico. Purtroppo l’uso del vapore rende possibili danni da usura in certe parti del disco, e ciò significa che la timbratrice può essere usata solo per circa 1500/2000 dischi prima di dover essere sostituita.

injection-moulding-pressing-616x400

La nuova tecnologia di Sycomen non vede più l’uso del vapore. La società olandese sostiene che la tecnica da loro ideata ridurrà i costi energetici per le fabbriche di circa il 65%, grazie alla pressione ridotta sulle timbratrici, rendendo il macchinario più durevole nel tempo.

Se i costi di revisione delle macchine si riducono, Sycomen valuta che il tempo di produzione di un disco potrà essere ridotto da una media di 16 settimane a circa 2: questa tecnologia renderebbe l’intero flusso di produzione più economico e più efficiente.

Nel caso l’iniziativa dovesse avere successo su larga scala, il sistema salva-prezzo permetterà ai fornitori di soddisfare la richiesta più facilmente, l’intera produzione sarà più economica nel complesso e ciò dovrebbe avere una ricaduta tangibile sul prezzo dei vinili nei negozi.

Il metodo deve ancora essere messo a punto definitivamente, ma le stesse case di produzione hanno appena ricevuto una considerevole sovvenzione per il progetto: il prodotto finale potrebbe essere perfezionato prima di quanto potessimo immaginare.

Non resta che aspettare fiduciosi di poter ampliare le nostre collezioni nel modo più “sostenibile” possibile.