Coachella Festival, verrà installata una vera e propria oasi per fumare marijuana

Giuseppe Mangiameli |

La notizia shock sta rimbalzando sui più importanti siti web d’oltreoceano e, se venisse confermata, segnerebbe un epocale nuovo passaggio del Rubicone per quanto riguarda il mondo dei festival e dell’esperienza musicale di gruppo.

La California, come molti altri stati, ha da tempo aperto alla legalizzazione del consumo di cannabis a scopo ludico, superando quell’empasse storico-culturale che nel paese delle mille contraddizioni, solo 20 anni fa, esortava i giovani a non consumare droghe, pesanti o leggere che fossero.

Chi ha avuto la fortuna di entrare nelle sale giochi californiane negli anni ’90 ha potuto constatare con i propri occhi che prima di iniziare il partitone ai cabinati degli arcade, comparivano messaggi subliminali anti-stupefacenti.

O, ancora, quelli che oggi contano i capelli bianchi, ricorderanno vecchi cartoni animati nei quali lo “spinello” veniva demonizzato come un male incurabile dal quale scappare a gambe levate, in una sorta di Christmas Carol degli anni ’90 col quale osservare il tenebroso futuro riservato ai tossici.

Ebbene, il vento è cambiato e oggi grazie all’approvazione della Proposition 64, in California è possibile portarsi nel taschino del giubbotto ben 28 grammi di erba (e piantare fino a 6 piantine) senza lo spauracchio della prigione e della consulenza legale lautamente pagata.

A tal fine esiste anche un app che permette di localizzare i distributori di erba sparsi per lo Stato.

Al Coachella, ed in molte altre venues, tuttavia, questa cosa non piace e continuerà ancora per molto a vigere il divieto di ingresso per chi detiene sostanza stupefacente, ancorché legalizzata, ed il consumo al suo interno.

Non vogliono far fumare? E allora ci creiamo l’Oasi fuori dal festival. 

Questo sembra lo slogan della nuova app definita Yelp of marijuana dispenser, che sta progettando appunto una vera e propria oasi da installare a sei miglia dal Coachella, per permettere ai possessori di ingresso VIP di crogiuolarsi sotto il sole a 45° con un buon joint, per farsi venire un attacchino di panico o un po’ di sana tachicardia, o anche solo per dimenticarsi che a pochi km di distanza sta andando di scena la propria band preferita.

Il tutto pare anche gratuitamente e con tutte le opzioni e gli accorgimenti del caso: vaporizzatori, dolcetti commestibili o sigarette già preparate. Dietro, diverse serre, un angolo ricreativo (e ovviamente uno per le emergenze).

Ecco come dovrebbe apparire:

Sei miglia sembrano poche, ma non lo sono, soprattutto in considerazione delle temperature altissime di giorno e basse di notte, senza contare la difficoltà di orientamento, i serpenti a sonagli, il deserto, le tarantole e tutto ciò che di più pericoloso la natura statunitense possa offrire, quindi prestate attenzione alle vostre priorità.

E attenzione perché come riportato dai media locali pare che l’amministrazione Trump abbia dei piani anche per intralciare il nuovo corso inaugurato da Obama.

Giuseppe Mangiameli Leggi i suoi articoli Ah se avessi fatto..! Se solo avessi detto..!

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