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Planningtorock, aka, Janine Rostron, è un’originalissima artista inglese.
Dopo aver ottenuto la fama grazie a collaborazioni con nomi importanti (vedi The Knife), ha poi pubblicato diversi ep e ben tre dischi: l’ultimo è All Love’s Legal, concept album che sta portando in tour.
Già ospite dello Spring Attitude di Roma, il 5 giugno suonerà a Milano alla preview del Fuck Normality Festival : per quest’occasione, abbiamo scambiato due chiacchiere con lei.

DW: Ciao Janine, è un piacere poterti parlare e farti qualche domanda!
Pochi giorni fa hai fatto un live a Roma e tra qualche giorno ti esibirai a Milano. Evidentemente vieni con piacere in Italia o è solo una mia impressione?

PL: Ciao! Sì, ho già suonato altre volte a Roma e in Italia ed è sempre un immenso piacere per me!

DW: Com’è nato il progetto Planningtorock?

PL: Tutto è nato molti anni fa! Il nome lo avevo scelto già intorno ai 20 anni, ma per lungo tempo è rimasto tutto segretissimo. Poi ho capito di poterlo attuare seriamente e mi sono lanciata.

DW: L’importanza scenografica non è il vero e primo, nel senso di più importante, elemento delle tue opere, produzioni o progetti. Infatti è evidente, soprattutto in All Love’s Legal – penso a Misogyny Drop Dead e a Patriarchy Over And Out l’ampio spazio da te dedicato al messaggio politico e sociale e questo è molto nobile. Circa ciò, credi nell’arte come attraversata e mediana tra sensibilità immediata e pensiero ideale? Ovvero, nell’arte come domanda che muove l’animo umano?

PL: Musica e arte visuale insieme sono un mezzo potentissimo. Così flessibili, infiniti…continuo a pensare a modi per sfruttarli e farne qualcosa di nuovo.

DW: Qual era la tua speranza più profonda producendo e vedendo venire alla luce All Love’s Legal?

PL: Credo la mia speranza fosse quella di fare un disco capace di trattare temi molto ostici con la giusta combinazione di leggerezza e sensibilità, così da poter coinvolgere il maggior numero possibile di persone.

DW: In relazione a questo, come nasce, in termini di composizione, All Love’s Legal e cosa è cambiato dall’uscita di W tre anni fa?

PL: Con avevo provato a trattare, più o meno, gli stessi temi. In realtà, oggi mi accorgo di non averlo fatto con la stessa decisione e la cosa mi ha deluso. Non sono arrivata alle persone con la determinazione necessaria, non hanno potuto cogliere il mio messaggio a dovere. Con All Love’s Legal ho lavorato esattamente su questo e credo proprio di esserci riuscita.

DW: All Love’s Legal, dal canto suo, sta preparando la strada a qualcosa d’altro? 

PL: Quest’album è stata innanzitutto una sfida con me stessa. Ho imparato molte cose nuove, soprattutto in campo politico. Alla base c’era l’intenzione di provare ad evolvermi, mettermi in discussione. Quindi, ha innanzitutto migliorato me stessa.

DW: Ci puoi raccontare della scelta onnipresente degli archi pizzicati, spesso angoscianti, del sax gonfio e delle voci virili?

PL: Quello degli archi pizzicati è un suono che mi è sempre piaciuto, mentre il sassofono ha un qualcosa di aggressivo e divertente allo stesso tempo, mi intriga molto! Per quanto riguarda la voce, per me è fondamentale che sembri non appartenere ad alcun genere, nè donna nè uomo: l’ascoltatore deve concentrarsi sul sentimento che esprime.

DW: Quanto Berlino, rispetto a Bolton (In Inghilterra, dov’è nata, ndr), ha permesso un tuo compimento artistico?

PL: Berlino è il posto dove ho cominciato a fare musica, a suonare live. Andar via da Bolton e dall’Inghilterra per me è stato molto liberatorio; e trovarsi in una città così stimolante artisticamente, come Berlino, mi ha molto aiutato.

DW: Quali sono gli artisti che ti ispirano?

PL: Ti dico tre nomi: Grimes, The Knife e Light Asylum.

DW: Devi comprare un regalo ad un amico. Scegli un disco!

PL: Assolutamente Modern Day Minerals di Pursuit Grooves!

DW: Ultima domanda. Ho la percezione che oggi l’estetica sia più un giudizio circa l’aspetto e i caratteri soprattutto esterni di un involucro dietro il quale molto spesso non vi è nulla. Come se la spettacolarità fosse diventato un valore; l’unico valore. Ci insegni, tuttavia, che nell’artificiosità possiamo riconoscere i tratti della bellezza. Come liberarsi dell’edonismo che è del nostro tempo contemporaneo?

PL: Sì, capisco cosa intendi. Facciate completamente vuote, senza alcun contenuto o scopo. Ma dentro di me sono convinta la gente si stancherà presto e desidererà fortemente dei contenuti di valore!

DW: Grazie mille per la chiacchierata, ci vediamo a Milano!

PL: Grazie a voi per il supporto! Non vedo l’ora di suonare!