Vi parlammo dei Blaenavon non poco tempo fa, per essere precisi nel lontano 2013 in uno dei nostri hype.

Da quel giorno i tre ragazzi di Liss ne hanno fatto di strada. Dopo l’uscita di vari singoli, gli ultimi I Will Be The World e Let’s Pray,  i giovani stanno ora intraprendendo un lungo tour in tutto il Regno Unito, aprendo concerti a band quali DIIV, Mystery Jets, The Big Moon e i The Hunna.

Lo scorso 17 Settembre siamo andati a sentire la band all’O2 di Glasgow, abbiamo fatto la loro conoscenza e dopo una bellissima serata passata insieme abbiamo deciso di buttare giù un intervista, così per farveli conoscere meglio.

DW: Ciao ragazzi, come va? Vi state godendo il tour?

Blenavon: Hello homie! Sì, lo amiamo. È stato bello vederci a Glasgow, che gran serata.

DW: Iniziamo con qualche domanda di base. Come è nato il vostro progetto?

Blaenavon: Tutto è iniziato nel 2010. Ben Harris si conoscevano in quanto vicini di casa mentre, Ben e Frank, prendevano lezioni di piano dallo stesso insegnate che gli ha poi proposto di formare una band. Abbiamo partecipato e poi vinto un contest organizzato dalla nostra scuola e da lì abbiamo iniziato a buttare giù qualche demo e caricarle online. Quelli erano certamente dei tempi d’oro, componendo e registrando brani giusto per divertimento, senza pensarci troppo.

DW: Avete iniziato a suonare e registrare in giovane età. È stato difficile per un gruppo di teenagers iniziare a pensare ad una ‘carriera musicale’ da così presto? Avete mai avuto esperienze simili prima dei Blaenavon?

Blaenavon: Pensiamo di essere cresciuti acquisendo esperienza giorno per giorno, imparando gli uni dagli altri e partendo con le giuste basi. Nella nostra zona non era presente una scena musicale vera e propria, non c’erano altre band dalle quali potevamo imparare come spesso accade ai ragazzi che crescono nelle grandi città.
Inizialmente non pensavamo al fatto che potessimo creare una ‘carriera’ da ciò che stavamo facendo, ci siamo giusto adattati alla situazione e con il tempo abbiamo avuto modo di vivere esperienze sempre più fighe. Prima dei Blaenavon, Ben suonava in una band con i suoi fratelli (Howl of Truth) mentre, Harris e Frank facevano parte della sezione ritmica della banda scolastica (Neil Ogley and The Drungbats).

DW: Da cosa prendete spunto per i vostri lavori?

Ben: È una combinazione di esperienze personali e dei lavori di altri artisti. Il nostro disco sarà un racconto di 4 o 5 anni della mia vita durante i quali le mie conoscenze e influenze sono tanto cambiate. Per quanto riguarda la composizione dei testi, ho preso molto da Elliott Smith e dai Pavement e molte delle mie canzoni preferite sono nate mentre leggevo Evelyn Waugh. A livello personale, nel disco saranno presenti delle lodi verso molte persone con le quali sono cresciuto.

DW: Seguite un percorso specifico nel creare i vostri brani?

Blaenavon: Le nostre canzoni nascono come demo che Ben crea con il suo computer, armato di chitarra acustica e del leggendario microfono interno del mackbook 2011. Successivamente portiamo queste nel quartier generale Blaenavon (giustamente chiamato‘HQ’) e lì le svisceriamo e spremiamo finché non troviamo un arrangiamento che funzioni per bene. Se la sessione ha successo, abbiamo già qualche pinta in conto. Se questa non va bene ne avremo 4 o 5.

DW: Avete notato qualche differenza tra la scena musicale del Regno Unito e quella Europea? Vi piacerebbe suonare in Italia prima o poi?

In continente abbiamo trovato un pubblico più attento e impegnato durante l’ascolto, le band sono poi, di gran lunga, trattate meglio. Suonare all’estero per noi è fantastico, ci siamo fatti una piccola vacanza e abbiamo incontrato persone fantastiche. Non conosciamo un Italiano che non amiamo, sicuramente vorremo suonare in Italia!

DW: Quali sono i vostri piani futuri?

Blaenavon: Allora, abbiamo ancora un paio di settimane di tour da fare, finiremo poi con una serata come headliner al Scala, a Londra. In seguito rilasceremo nuove tracce per quest’anno, ci saranno anche dei nuovi video. L’album invece uscirà agli inzi del prossimo anno, non c’è ancora una data di uscita sicura.

DW: Possiamo sentire un cambiamento nei singoli Let’s Pray e I Will Be The World, così come li abbiamo sentiti nel ep Miss World. È come se il vostro sound sia in continua evoluzione. Cosa si dovrà aspettare il pubblico dal vostro debut album?

Blaenavon: I due nuovi singoli sono stati registrati all’inizio di quest’anno. L’ep Miss World invece due anni fa e l’ep KOSO l’anno prima. Pensiamo sia naturale che suonino tutti differenti, specialmente perché cambiamo in continuazione il modo in cui creiamo i nostri brani. L’album poi è molto eclettico, ci sono davvero tante cose all’interno. Ogni canzone è stata scritta in un modo e in un momento diverso, l’album rifletterà un’ampia gamma di influenze.

 DW: Il successo che state ottenendo ancor prima dell’uscita del vostro album è un buonissimo modo per dare via alla vostra carriera come musicisti. Avreste mai pensato di ottenere tale successo?

Blaenavon: Grazie mille, con fiducia ciò potrebbe rivelarsi un futuro sostenibile per la band. Come dicevamo all’inizio dell’intervista, quando abbiamo iniziato non pensavamo a nient’altro se non a divertirci. Non sapevamo nemmeno come fosse realmente la scena musicale negli UK e come funzionasse, in un certo senso non sapevamo bene cosa aspettarci da tutto ciò. È così bello che siamo stati abbastanza fortunati da aver vissuto bellissime esperienze e di aver conosciuto gente fantastica.

DW: Grazie mille ragazzi, speriamo di vedervi presto qui in Italia. C’è qualcosa che vorreste dire al pubblico italiano?

Blaenavon: Grazie davvero, speriamo di potervi vedere presto – stateci bene nel frattempo!