Pokemon Go Giradischi

Ebbene sì: dopo una settimana e qualche giorno di utilizzo della sua versione beta (o alpha che sia), da oggi 15 luglio il mondo accoglierà nella sua magnificenza l’app definitiva di Pokémon GO, il gioco a realtà aumentata sviluppato da Niantic e Nintendo che vi permetterà di usare i vostri smartphone per seguire le orme di Ash Ketchum (o di Blu e Rosso, per chi preferisce la storia dei giochi originali per Game Boy).

In questi giorni però son già stati sviscerati molti temi in merito, così come anche l’impatto nel mondo social e nel mondo reale è stato massivo. Pensate che al momento Pokémon GO non solo è più scaricata di Tinder, ma copre più ricerche su internet dei siti porno. Alla fine era prevedibile il suo successo, mescolando un’idea geniale con la nostalgia per la nostra fanciullezza passata con gli occhi sgranati ad immaginare di girare il mondo con uno Squirtle di fianco, Nintendo ha creato una community fervente in pochissimo tempo.

Entrando nel merito, Pokémon GO ha anche ricevuto il plauso degli esperti di salute e benessere in quanto stimola le attività all’aria aperta e il movimento. Non solo per cacciare Pokémon e sfidare allenatori conquistando le palestre sarete costretti a muovervi dal vostro comodo divano, ma anche per schiudere le uova che troverete nei vari Pokéstop in giro per le città.

Esiste però un modo per aggirare questo sistema, come riportato da un video del canale di Rusty Cage su Youtube. Stando al video, infatti, si possono modificare le distanze percorse semplicemente attraverso un giradischi o un ventilatore. Facendo girare il telefono sulla superficie del giradischi, infatti, la distanza percorsa cresce e così le uova si schiudono più velocemente. Alcuni commentatori han però fatto notare che il gps non coglie i piccoli spostamenti, ma sembra funzioni proprio perché i satelliti fan fatica a capire la reale direzione del giocatore. Non quindi il modo più pulito di giocare ad un gioco dalle innumerevoli sorprese positive, snaturando forse anche il valore intrinseco dell’idea dietro al gioco, e cioè quella di sfruttare gli spostamenti e l’ambiente circostante per guadagnare dei progressi, così come da piccoli facevamo dentro i nostri Game Boy.